Fin da bambino sono stato un trafficone, sognatore ad occhi aperti, con una certa affinità per tutto ciò che mi si presentava nuovo e sconosciuto. Mi esalto con poco, entusiasta fino al midollo più profondo. Mi reputo una persona semplice e me ne vanto. La mia semplicità però, non fermerà mai la mia curiosità e la mia voglia di sperimentare.
Oggi racconto di una cottura lunga, carni tenere e sapori orientali…
Ultimamente, ho ricevuto parecchi complimenti per le mie ribs marinate al curry, cotte nella stagnola (cottura foil), al vapore di salsa di soia. Mi piace pensare che sia una mia creazione, resterò di questa idea. Lasciatemi nella mia ignoranza.
Il giorno prima del barbecue mi reco dal mio fornitore di maiale di fiducia ( un giorno scriverò di lui, esilarante). Prediligo le baby back. Piccole, tenere succulente. Per capirci, sono le costolette del carrè. La loro particolarità sta nella carne di filetto tra un osso e l’altro. Fantastiche.
La prima operazione una volta arrivato a casa è la pulizia delle baffe. Subito via la membrana che ricopre le ossa. Con un coltello, appuntito e ben affilato, alzo un lembo della pellicina, con una mano tengo ferme le ribs e con l’altra tiro, come se stessi aprendo una confezione di affettati confezionati. A volte mi aiuto con un pezzo di Scottex, per avere una presa migliore. 99 su 100 la pelle viene via tutta in un colpo solo… Ottimo motivo per brindare con un bicchiere di buona birra. Perché? Meno difficoltà si hanno ad eliminare la pleura, più è fresca la carne.
Ora possiamo passare ad eliminare il grasso in eccesso. Molto semplice, non lo elimino. Il grasso in cottura caramella, da sapore, da morbidezza. Non ho mai capito il perché del toglierlo… Mi limito a dare una “spuntatina” alle estremità, per un fattore estetico e una pulita se ci dovessero essere delle macchioline di sangue. Capita.
Fase 3. Rubbatura. Non è nient’altro che una marinatura a secco, dry rub in inglese. Operazione semplice e divertente. Prendo una ciotolina, metto dentro curry in polvere, rosmarino fresco tritato, aglio fresco tritato, sale. Essendo un grezzo dentro le dosi sono ovviamente ad occhio. Mischio il tutto. Prendo le mie ribs, filino di olio evo e massaggio con tanto amore. Finiti i 5 minuti di coccole, le impano, letteralmente, con il mix preparato prima. Ora, il curry è un insieme di spezie decisamente forte, a me e ai miei commensali piace, quindi noi andiamo giù abbastanza pesante. Ognuno se la gestisce un po’ come meglio crede, no? Finito avvolgo nella pellicola e le metto a nanna in frigo per 12 ore.
È il momento di grigliare. Le costine le ho tirate fuori dal frigo 2 ore fa, sempre per il fatto dello shock termico.
Bbq in cottura diretta, griglia rovente, carne sul fuoco e la coltre di fumo al curry arriva violenta come un treno merci lanciato sui binari. Le faccio sbruciacchiare finché la crosticina mi soddisfa. Bastano un 4/5 minuti per lato.
Via tutto, direzione tagliere. Ora l’obiettivo è avvolgere ogni baffa nel suo cartoccio. Carta stagnola, striscia di costine dentro, ossa sotto e cerco di creare delle pareti con l’alluminio. Questi “muri” mi servono per far si che, ora che verso la salsa di soia, non fuoriesca.
Consiglio: la salsa di soia evapora in fretta, abbondate.
Chiudo tutto, il meglio possibile senza bucare. Weber in cottura indiretta, temperatura tra i 120° e i 140°, non di più.
Le nostre amichette adorano stare nel loro solarium almeno 2 orette, per poi mettersi di nuovo a nudo sulla griglia ed essere di nuovo coccolate. Questa volta però mi armo di pennello da cucina e le accarezzo ogni 15 minuti circa.
Ora basta coccole, 45 minuti sono sufficienti, porto le signorine sul tavolo, taglio con cura anche se non ce ne sarebbe bisogno, si diossano a mani nude…
Alziamo un calice di buon Barbera al cielo e al primo morso…
Destinazione Oriente!!
FUOCO ALLE BRACI!!
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.